PROGETTO FILOLOGIA 2025

Maria Natasha Fragalà

Visualizzatore XML- TEI

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         <titleStmt>
            <title>Mascolinità in crisi: l'influenza delle app di dating sul fenomeno Incel e le
               dinamiche di genere contemporanee</title>
            <author>Maria Natasha Fragalà</author>
         </titleStmt>
         <publicationStmt>
            <publisher>Università degli studi di Catania</publisher>
            <idno type="Tesi">Tesi di laurea</idno>
            <pubPlace>Catania</pubPlace>
            <date when="2024-11-29">29 Novembre 2024</date>
         </publicationStmt>
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            <listPerson>
               <person xml:id="Crepaldi">
                  <persName>
                     <forename>Marco</forename>
                     <surname>Crepaldi</surname>
                  </persName>
                  <sex>M</sex>
                  <occupation type="job">Psicologo sociale</occupation>
                  <note>Marco Crepaldi è in prima linea nella lotta all'isolamento giovanile. I suoi
                     studi, focalizzati sia sul contesto italiano sia su quello internazionale,
                     offrono un contributo fondamentale alla comprensione del fenomeno degli Incel.
                     È l'autore del libro:<ref
                        target="https://www.amazon.it/fenomeno-degli-incel-Teoria-Redpill/dp/B0BFVRM2K8"
                        >"Il fenomeno degli Incel e la Teoria Redpill".</ref></note>
               </person>

               <person xml:id="Preston">
                  <persName>
                     <forename>Kayla</forename>
                     <surname>Preston</surname>
                  </persName>
                  <sex>F</sex>
                  <occupation type="academic">Dottoranda</occupation>
                  <note>Kayla Preston si concentra sulla ricerca di soluzioni per affrontare
                     l'estremismo violento ed è la coautrice dell'articolo:<ref
                        target="https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1097184X211017954">"The
                        Black Pill: New Technology and Male Supremacy".</ref></note>
               </person>

               <person xml:id="Palese">
                  <persName>
                     <forename>Alessio</forename>
                     <surname>Palese</surname>
                  </persName>
                  <sex>M</sex>
                  <occupation type="job">Scrittore</occupation>
                  <note>Autore del libro: <ref
                        target="https://www.amazon.de/Incels-involontariamente-celibi-attentati-generazionale/dp/B09TMTDPSB"
                        >"Incels, involontariamente celibi: Fra attentati, web 2.0, politica e
                        questione generazionale".</ref></note>
               </person>

               <person xml:id="La_cecla">
                  <persName>
                     <forename>Franco</forename>
                     <surname>La Cecla</surname>
                  </persName>
                  <sex>M</sex>
                  <occupation type="job">Antropologo</occupation>
                  <note>Franco La Cecla è un intellettuale che analizza la realtà contemporanea
                     attraverso una lente antropologica, con particolare attenzione alle
                     trasformazioni sociali, culturali e urbane. Il suo lavoro si caratterizza per
                     un approccio critico e originale, che lo rende una voce importante nel panorama
                     culturale italiano. È l'autore del libro:<ref
                        target="https://www.amazon.it/Modi-bruschi-Antropologia-del-maschio/dp/8889490845"
                        >"Modi bruschi".</ref></note>
               </person>

               <person xml:id="Bourdieu">
                  <persName>
                     <forename>Pierre</forename>
                     <surname>Bourdieu</surname>
                  </persName>
                  <sex>M</sex>
                  <occupation type="job">Sociologo</occupation>
                  <note>Pierre Bourdieu (1930-2002) è considerato uno dei più importanti
                     intellettuali del XX secolo. Il suo lavoro ha avuto un'influenza significativa
                     in diverse discipline, tra cui la sociologia, l'antropologia, la filosofia, la
                     linguistica e gli studi culturali. È l'autore del libro:<ref
                        target="https://www.ibs.it/dominio-maschile-libro-pierre-bourdieu/e/9788807884054?srsltid=AfmBOorvH_aMDJIWT0vpU9bJlQ-8C-CyKKjahPucwG84rnVtHBpdPGCo"
                        >"Il dominio maschile".</ref></note>
               </person>

               <person xml:id="Nagle">
                  <persName>
                     <forename>Angela</forename>
                     <surname>Nagle</surname>
                  </persName>
                  <sex>F</sex>
                  <occupation type="job">Scrittrice</occupation>
                  <note>Angela Nagle è nota per il suo studio delle sottoculture online e il loro
                     impatto sulla politica, in particolare l'ascesa dell'alt-right. Il suo libro
                     più famoso è:<ref
                        target="https://www.amazon.it/Kill-All-Normies-Culture-Alt-right/dp/1785355430"
                        >"Kill All Normies"</ref>che analizza le guerre culturali online e la loro
                     influenza sulla cultura mainstream.</note>
               </person>

               <person xml:id="Sugiura">
                  <persName>
                     <forename>Lisa</forename>
                     <surname>Sugiura</surname>
                  </persName>
                  <sex>F</sex>
                  <occupation type="job">Giornalista</occupation>
                  <note>Lisa Sugiura è una studiosa che si occupa di criminologia e cybercrime
                     presso l'Università di Portsmouth, con un focus particolare sulle dinamiche di
                     devianza online, tra cui le echo-chamber e i processi di radicalizzazione. Le
                     sue ricerche analizzano anche le forme di violenza online, con un'attenzione
                     specifica alla violenza di genere e all'utilizzo della tecnologia per
                     facilitare abusi. Autrice del libro:<ref
                        target="https://www.amazon.com/Incel-Rebellion-Manosphere-Virtual-Technology/dp/1839822570"
                        >"La ribellione degli Incel".</ref></note>
               </person>

               <person xml:id="Nodari">
                  <persName>
                     <forename>Rosalba</forename>
                     <surname>Nodari</surname>
                  </persName>
                  <sex>F</sex>
                  <occupation type="job">Linguista</occupation>
                  <note>Rosalba Nodari è ricercatrice presso l'Università di Siena, dove insegna
                     Didattica delle lingue moderne, e i suoi studi esplorano l'influenza di fattori
                     sociali come il genere sull'uso del linguaggio, ed è la cautrice
                        dell'articolo:<ref target="https://usiena-air.unisi.it/handle/11365/1254420"
                        >"Gli alpha e i beta. La lingua della uomosfera nelle comunità online
                        italiane".</ref></note>
               </person>

               <person xml:id="Fiorentini">
                  <persName>
                     <forename>Ilaria</forename>
                     <surname>Fiorentini</surname>
                  </persName>
                  <sex>F</sex>
                  <occupation type="job">Linguista</occupation>
                  <note>Ilaria Fiorentini studia la sociolinguistica e la linguistica del testo, con
                     un focus sulle dinamiche comunicative online, tra cui la polarizzazione e
                     l'hate speech. È particolarmente nota per le sue ricerche sulla manosphere,
                     analizzando il linguaggio e le retoriche misogine presenti in queste comunità
                     online ed è la cautrice dell'articolo:<ref
                        target="https://usiena-air.unisi.it/handle/11365/1254420">"Gli alpha e i
                        beta. La lingua della uomosfera nelle comunità online
                     italiane".</ref></note>
               </person>
            </listPerson>

            <listPlace>
               <place xml:id="incel_community">
                  <placeName type="community">Comunità online</placeName>
                  <note>Spazi digitali dove, in generale, gli utenti Incel esprimono frustrazione e
                     risentimento, trovando un senso di appartenenza. Le piattaforme online
                     diventano spazi in cui gli utenti condividono esperienze di
                     emarginazione.</note>
               </place>

               <place xml:id="forum_brutti">
                  <placeName type="forum">Forum dei Brutti</placeName>
                  <note>Un forum italiano noto per essere frequentato da persone che si identificano
                     come Incel. Caratterizzato da auto-sfogo e autocommiserazione. Accessibile dal
                     seguente link:<ref target="https://ilforumdeibrutti.is/">Forum dei
                        brutti.</ref></note>
               </place>

               <place xml:id="manosphere">
                  <placeName type="online_environment">Manosphere</placeName>
                  <note>Ambiente online in cui si riafferma la mascolinità tradizionale con
                     linguaggio aggressivo verso le donne, consolidando un'idea di supremazia
                     maschile e replicando dinamiche di violenza simbolica.</note>
               </place>

               <place xml:id="fourchan">
                  <placeName type="platform">4chan</placeName>
                  <note>Piattaforma online che ha contribuito alla diffusione della cultura del
                     trolling e influenzato la manosphere, radicalizzando il discorso antifemminista
                     online.</note>
               </place>

               <place xml:id="uomosfera_italiana">
                  <placeName type="online_environment">Uomosfera</placeName>
                  <note>Piattaforme digitali italiane dove si sviluppano e si rafforzano dinamiche
                     di genere, alimentando l’idea della superiorità maschile e dipingendo le donne
                     come avversarie.</note>
               </place>

               <place xml:id="echo_chambers">
                  <placeName type="online_environment">Echo-chamber</placeName>
                  <note>Spazi online che amplificano le idee e le convinzioni dei partecipanti,
                     estremizzando la loro visione del mondo. Particolarmente problematico nei forum
                     e siti web Incel.</note>
               </place>
            </listPlace>

            <listOrg>
               <org xml:id="Incel">
                  <orgName>Incel</orgName>
                  <note> Il termine Incel è l’abbreviazione di “involuntary celibate”, si riferisce
                     a individui prevalentemente uomini che vivono una condizione di celibato non
                     volontario ed è stato coniato all'interno di un forum online da una studentessa
                     di nome Alana, che nel 1997 avviò un sito destinato a coloro che vivevano una
                     condizione di celibato involontario, rendendolo accessibile a tutte le persone
                     single.</note>
               </org>
            </listOrg>

            <listObject>
               <object xml:id="Crisi_mascolinita">
                  <objectIdentifier>
                     <objectName>Crisi della mascolinità</objectName>
                  </objectIdentifier>
                  <note>La crisi della mascolinità è un fenomeno causato dall'erosione delle
                     strutture patriarcali tradizionali e dalla crescente presenza delle donne in
                     ambiti precedentemente dominati dagli uomini. Questo ha portato a un
                     disorientamento degli uomini, che vivono la perdita di status sociale come una
                     sconfitta simbolica.</note>
               </object>

               <object xml:id="Violenza_simbolica">
                  <objectIdentifier>
                     <objectName>Violenza Simbolica</objectName>
                  </objectIdentifier>
                  <note>La violenza simbolica è una forma di potere che agisce in modo
                     impercettibile, spingendo i soggetti subordinati ad accettare la propria
                     condizione come naturale e inevitabile. Nel contesto digitale, questa violenza
                     si manifesta attraverso linguaggi e immagini che rafforzano le gerarchie di
                     genere.</note>
               </object>

               <object xml:id="Dominio_maschile">
                  <objectIdentifier>
                     <objectName>Dominio maschile</objectName>
                  </objectIdentifier>
                  <note>Il dominio maschile è un sistema di potere che si manifesta attraverso la
                     violenza simbolica e che viene rafforzato nelle comunità online, specialmente
                     nella manosphere. Si esprime con un linguaggio che avvalora la superiorità
                     maschile e descrive le donne come antagoniste o manipolatrici.</note>
               </object>

               <object xml:id="Teoria_Redpill">
                  <objectIdentifier>
                     <objectName>Redpill</objectName>
                  </objectIdentifier>
                  <note>Questo concetto deriva da una scena del film Matrix, in cui a un personaggio
                     viene proposta una scelta tra una pillola rossa, che svela la verità del mondo,
                     e una pillola blu, che mantiene le illusioni.</note>
               </object>

               <object xml:id="Teoria_Blackpill">
                  <objectIdentifier>
                     <objectName>Blackpill</objectName>
                  </objectIdentifier>
                  <note>Coloro che sostengono la filosofia della Blackpill credono che, nel mondo
                     contemporaneo, l'unico aspetto che realmente conta sia l'aspetto fisico,
                     portando a considerare la teoria del Look, Money and Status come errata.</note> 
               </object>
            </listObject>
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            <docTitle>
               <titlePart type="main">TESI DI LAUREA</titlePart>
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               <titlePart type="sub">Mascolinità in crisi: l'influenza delle app di dating sul
                  fenomeno Incel e le dinamiche di genere contemporanee</titlePart>
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            <docAuthor>Maria Natasha Fragalà</docAuthor>
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               <publisher>Università degli studi di Catania</publisher>
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               <date when="2024-11-29">29 Novembre 2024</date>
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         <pb/>
         <div type="chapter" n="1">
            <head>
               <title type="main">CAPITOLO 1</title>
               <title type="sub">Introduzione alla crisi della mascolinità e al fenomeno
                  Incel</title>
            </head>
            <div type="section" n="1.1">
               <head>
                  <title type="section" n="1.1">Il fenomeno Incel: definizione e sviluppo nelle
                     comunità online</title>
               </head>
               <p> Il termine <orgName ref="Incel">Incel</orgName>, è l’abbreviazione di
                  “involuntary celibate”, si riferisce a individui – prevalentemente uomini – che
                  vivono una condizione di celibato non volontario. Nato come progetto di supporto
                  negli anni ’90, l'idea iniziale del movimento <orgName ref="Incel"
                  >Incel</orgName>, come osserva <persName ref="Crepaldi"> Crepaldi</persName>
                  (2022), era quella di creare una comunità solidale per chi si sentiva escluso dal
                  mondo delle relazioni romantiche e sessuali, offrendo uno spazio di conforto e di
                  scambio di esperienze condivise. Tuttavia, con il passare del tempo, il
                  significato del termine si è evoluto, acquisendo sfumature più complesse e
                  assumendo spesso una connotazione negativa, che si allontana dall’originario
                  intento di supporto. Oggi, infatti, il termine <orgName ref="Incel"
                     >Incel</orgName> si riferisce non solo a individui che vivono difficoltà
                  relazionali, ma descrive un fenomeno sociale più ampio, caratterizzato da una
                  percezione di isolamento e marginalizzazione, vissuta come un effetto diretto di
                  una società percepita come avversa o addirittura ostile. Gli <orgName ref="Incel"
                     >Incel</orgName> tendono a interpretare le loro difficoltà relazionali e
                  sociali non come problemi individuali, ma come conseguenze inevitabili di una
                  società che privilegia determinati modelli di mascolinità e femminilità,
                  escludendo chi non si conforma a tali standard. Come rileva <persName
                     ref="Crepaldi"> Crepaldi</persName> (2022), il movimento <orgName ref="Incel"
                     >Incel</orgName> si struttura attraverso concetti chiave come la <objectName
                     ref="Teoria_Redpill">Redpill</objectName> e la <objectName
                     ref="Teoria_Blackpill">Blackpill</objectName>, che mirano a delineare una
                  visione disincantata e fatalistica della società. Secondo questa prospettiva, le
                  relazioni tra i sessi non sono libere, ma rispondono a dinamiche predeterminate da
                  rigide gerarchie e schemi sociali apparentemente inaccessibili (<persName
                     ref="Crepaldi"> Crepaldi</persName>, 2022). Questo approccio alimenta una
                  narrativa in cui il fallimento relazionale è attribuito non a mancanze personali,
                  bensì a fattori esterni e strutturali, rafforzando un'identità collettiva basata
                  sul vittimismo e sulla sfiducia verso il contesto sociale. Le <placeName
                     ref="incel_community">comunità online</placeName> hanno avuto un ruolo
                  determinante nella diffusione e radicalizzazione del fenomeno <orgName ref="Incel"
                     >Incel</orgName>, divenendo uno spazio digitale di aggregazione per chi cerca
                  supporto e convalida delle proprie percezioni di esclusione. Secondo <persName
                     ref="Preston">Preston</persName> et al. (2021), queste piattaforme
                  rappresentano un ambiente fertile per l'espansione del movimento, poiché
                  permettono agli utenti di esprimere liberamente i loro sentimenti di frustrazione
                  e risentimento, trovando al contempo un senso di appartenenza collettiva. Gli
                  spazi digitali, come forum e social network, facilitano la creazione di un
                  linguaggio comune e di riferimenti ideologici condivisi, elementi che
                  contribuiscono a rafforzare la percezione di esclusione e marginalizzazione che
                  caratterizza il gruppo. In tali spazi, le esperienze personali di solitudine e
                  insuccesso vengono riformulate come esempi di un problema sociale più vasto,
                  legittimando un sentimento di alienazione e inadeguatezza. </p>
               <p> Il fenomeno ha inizialmente avuto ampia diffusione negli Stati Uniti, ma anche in
                  Italia esistono vari spazi online frequentati da chi si identifica come <orgName
                     ref="Incel">Incel</orgName>. Tra questi, uno dei più noti è il <placeName
                     ref="forum_brutti">Forum dei Brutti</placeName>, un sito dallo stile
                  tradizionale con una comunità che registra oltre trentacinquemila visite mensili.
                  Il tono dominante è di auto-sfogo e autocommiserazione, come suggerisce l’ultimo
                  iscritto, "Inamabile22", il cui profilo rappresenta un contesto di espressione per
                  coloro che percepiscono di non possedere le caratteristiche necessarie per una
                  vita sentimentale soddisfacente. </p>
               <p> All’interno della comunità, il posizionamento gerarchico dei membri si basa
                  fortemente su caratteristiche fisiche e standard estetici. Esiste una vera e
                  propria scala di valori estetici in cui ciascun tratto fisico viene giudicato e
                  inserito in una classificazione numerica, da uno a dieci, che determina le
                  possibilità relazionali e di attrattiva dell’individuo. Questa pratica, molto
                  comune nei forum <orgName ref="Incel">Incel</orgName>, prevede che un utente
                  pubblichi una foto e chieda agli altri membri un giudizio sui tratti distintivi
                  del suo aspetto, come mascella, naso, occhi e spalle. Ogni caratteristica viene
                  valutata come se rispondesse a una presunta logica matematica. La regola del sette
                  è particolarmente significativa: gli utenti ritengono che un punteggio inferiore a
                  sette rappresenti una condanna a una vita di solitudine e subordinazione,
                  giustificata da una visione evolutiva che collega l’attrattiva fisica con il
                  successo relazionale e sociale (<persName ref="Palese">Palese</persName>, 2022). </p>
               <p> In sintesi, il fenomeno <orgName ref="Incel">Incel</orgName>, inizialmente
                  concepito come un’opportunità di sostegno reciproco per persone socialmente
                  isolate, si è progressivamente trasformato in una rete di convinzioni ideologiche
                  radicate nelle <placeName ref="incel_community">comunità online</placeName>.
                  Questi spazi virtuali non sono solo luoghi di incontro, ma veri e propri centri
                  dove si diffondono sentimenti di esclusione sociale e si costruisce una narrativa
                  comune di emarginazione. </p>
            </div>
            <div type="section" n="1.2">
               <head>
                  <title type="section" n="1.2">La crisi della mascolinità nel contesto
                     storico-sociale</title>
               </head>
               <p> Negli ultimi decenni, il concetto di mascolinità ha subito una trasformazione
                  profonda, riflettendo i cambiamenti più ampi della società e delle sue strutture
                  culturali. Franco <persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, nel suo lavoro
                  Modi bruschi, individua in questa evoluzione una delle principali cause della
                  cosiddetta “<objectName ref="Crisi_mascolinità">crisi della
                     mascolinità</objectName>”. </p>
               <p> “Ogni uomo intelligente e sensibile sa che la condizione maschile oggi può essere
                  molto dolorosa. Ma non per questo deve per forza essere ridicola. È l’impressione
                  che molta letteratura dedicata all’argomento, purtroppo anche scientifica, dà.”
                     (<persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, 2022 p.12) </p>
               <p> Secondo l’autore, l'erosione delle strutture patriarcali tradizionali e la
                  crescente presenza delle donne in ambiti storicamente dominati dagli uomini – come
                  il lavoro, la politica e le istituzioni – hanno messo in discussione alcune delle
                  certezze e dei privilegi che definivano l’identità maschile (<persName
                     ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, 2022). In questo processo di
                  trasformazione, le sicurezze identitarie maschili, costruite su ruoli prestabiliti
                  e su un’autorità sociale percepita come naturale e immutabile, vengono
                  costantemente scalfite e ridiscusse (<persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName>,
                  2022). Il fenomeno descritto da <persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName> è
                  quello di una mascolinità che, vedendosi privata dei propri simboli di potere e di
                  superiorità sociale, attraversa una fase di disorientamento, sostenendo che gli
                  uomini, abituati a ricoprire ruoli di potere e autorità, vivono la perdita di
                  status sociale come una sconfitta simbolica, in un contesto in cui le donne hanno
                  acquisito maggiore autonomia e visibilità. </p>
               <p> La transizione verso una società che promuove l’uguaglianza di genere non solo
                  mette in discussione le gerarchie patriarcali, ma pone anche una sfida per gli
                  uomini che non riescono o non desiderano adattarsi a questi cambiamenti. Le
                  reazioni a tale crisi sono spesso ambivalenti: da un lato, vi è il tentativo di
                  adeguarsi ai nuovi standard, ma dall’altro emergono atteggiamenti di resistenza e
                  reazioni nostalgiche per un passato in cui i ruoli di genere erano rigidamente
                  definiti e la superiorità maschile appariva indiscutibile. <persName
                     ref="La_Cecla">La Cecla</persName> osserva come queste tensioni possano
                  manifestarsi attraverso comportamenti difensivi o reazionari, alimentando una
                  narrativa che interpreta il cambiamento sociale come una minaccia alla stabilità e
                  al primato della mascolinità. In assenza di facili evidenze, si ricorre dunque ai
                  modi bruschi. </p>
               <p> “I maschi devono dimostrare di essere veri uomini con il fracasso e la messa in
                  scena: il rombo della Harley-Davidson, le impennate del vespino, il tono della
                  voce. Altrimenti il loro «sesso» rimane invisibile, pericolosamente neutro.” (La
                  Cecla, 2022 p.38) </p>
               <p>Nel suo libro Il <objectName ref="Dominio_maschile">dominio maschile</objectName>
                  (2009), Pierre <persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName> offre un'ulteriore
                  chiave di lettura per comprendere le basi culturali e sociali di questa crisi,
                  introducendo il concetto di violenza simbolica, ovvero una forma di potere che
                  agisce spesso in modo impercettibile, spingendo i soggetti subordinati ad
                  accettare la propria condizione come se fosse naturale e inevitabile. Questo
                  potere si manifesta attraverso l’interiorizzazione di schemi di pensiero e
                  percezione che rafforzano le gerarchie sociali e di genere. Una frase che spiega
                  questo concetto è: </p>
               <p>“I dominati applicano categorie costruite dal punto di vista dei dominanti ai
                  rapporti di dominio, facendoli apparire come naturali.” (<persName ref="Bourdieu"
                     >Bourdieu</persName>, 2009 p.45) </p>
               <p> L’indebolimento della <objectName ref="Violenza_simbolica">violenza
                     simbolica</objectName>, secondo <persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName>,
                  non rappresenta solo una sfida per la mascolinità tradizionale, ma evidenzia anche
                  una consapevolezza crescente delle dinamiche di potere che hanno storicamente
                  sostenuto l’identità maschile (<persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName>,
                  2009). In altre parole, il contesto sociale attuale, caratterizzato da un rifiuto
                  sempre più diffuso delle gerarchie di genere, non solo mette in crisi l’autorità
                  maschile, ma invita anche alla ricerca di nuovi modelli identitari; l’uomo è
                  chiamato a costruire il proprio ruolo in una società che non accetta più
                  l’assunzione automatica della sua superiorità, spingendolo a ridefinire il
                  concetto di mascolinità alla luce delle esigenze di uguaglianza e parità di
                  genere. La mascolinità, in questo senso, non è più solo un attributo “naturale”,
                  ma diventa un costrutto sociale in evoluzione, influenzato da fattori culturali e
                  ideologici che richiedono una revisione delle relazioni di genere. </p>
            </div>
         </div>

         <div type="chapter" n="2">
            <head>
               <title type="main">CAPITOLO 2</title>
               <title type="sub">Teorie e concetti sulla mascolinità e sulla violenza
                  simbolica</title>
            </head>
            <div type="section" n="2.1">
               <head>
                  <title type="section" n="2.1">Violenza simbolica e dominio maschile</title>
               </head>
               <p>Nel contesto delle interazioni digitali, le dinamiche di <objectName
                     ref="Violenza_simbolica">violenza simbolica</objectName> trovano nuove modalità
                  di espressione e amplificazione. Il diffondersi delle piattaforme social e dei
                  forum, unito alla possibilità di mantenere un certo grado di anonimato, facilita
                  la diffusione di linguaggi e immagini che rafforzano le gerarchie di genere. Le
                     <placeName ref="incel_community">comunità online</placeName>, come la
                     <placeName ref="manosphere">manosphere</placeName>, diventano terreno fertile
                  per la riaffermazione della mascolinità tradizionale, dove l'uso di linguaggi
                  aggressivi e ostili verso le donne consolida un’idea di supremazia maschile,
                  replicando così il meccanismo della <objectName ref="Violenza_simbolica">violenza
                     simbolica</objectName>anche in ambiente virtuale. Ad esempio, nei gruppi di
                  discussione e nelle piattaforme frequentate dagli <orgName ref="Incel"
                     >Incel</orgName>, si assiste alla costruzione di un’immagine femminile spesso
                  negativa, attraverso la quale si consolida l’idea di una divisione innata e
                  immutabile tra i generi. Come <persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName>
                  osserva, la <objectName ref="Violenza_simbolica">violenza
                  simbolica</objectName>non ha bisogno di atti espliciti di violenza fisica per
                  essere efficace; si tratta di una forma di dominio che opera in modo invisibile ma
                  capillare, penetrando nelle convinzioni e nei valori degli individui stessi. Nel
                  contesto digitale, i contenuti promossi dagli algoritmi e dalle dinamiche di
                  interazione online contribuiscono a rafforzare questi stereotipi, presentando
                  continuamente immagini polarizzate e narrative che ribadiscono una visione
                  gerarchica dei rapporti di genere (<persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName>,
                  2009). Così facendo, la <objectName ref="Violenza_simbolica">violenza
                     simbolica</objectName> non solo si preserva ma si intensifica, creando un
                  contesto in cui gli utenti, spesso inconsapevoli, assimilano e riproducono idee di
                  inferiorità e supremazia basate sui ruoli tradizionali. Le gerarchie di genere che
                  si diffondono sia nelle interazioni sociali quotidiane sia in quelle online
                  vengono ulteriormente approfondite da <persName ref="Nodari">Nodari</persName> e
                  Fiorentini (2023), che esplorano come queste strutture si manifestino e si
                  consolidino nelle piattaforme digitali italiane, particolarmente nella cosiddetta
                     <placeName ref="uomosfera_italiana">uomosfera</placeName>. In questo ambito, il
                     <objectName ref="Dominio_maschile">dominio maschile</objectName> trova nuove
                  forme di espressione e giustificazione, specialmente attraverso un linguaggio che
                  avvalora l’idea della superiorità maschile e descrive le donne come antagoniste o
                  figure manipolatrici (<persName ref="Nodari">Nodari</persName> e <persName
                     ref="Fiorentini">Fiorentini</persName>, 2023). La terminologia impiegata
                  all’interno della <placeName ref="manosphere">manosphere</placeName>, con termini
                  come “alpha” e “beta”, stabilisce una gerarchia che non solo distingue tra uomini
                  e donne, ma crea divisioni anche tra gli stessi uomini, incoraggiando un senso di
                  competitività intragenere. In questo contesto, gli uomini considerati “alpha”
                  vengono celebrati per la loro capacità di “dominare” le donne, mentre gli uomini
                  “beta” sono visti come subordinati e inferiori, generando una gerarchia interna
                  che alimenta ulteriormente le dinamiche di esclusione e di disuguaglianza. La
                  cultura della vittimizzazione e del risentimento si diffonde così attraverso
                  queste <placeName ref="incel_community">comunità online</placeName>, dove i
                  partecipanti condividono una visione del mondo centrata sulla convinzione di
                  essere oppressi o marginalizzati da un sistema che valorizza le donne a scapito
                  della mascolinità tradizionale. </p>
               <p>La Tabella 4, presente a pagina 318 del testo di <persName ref="Nodari"
                     >Nodari</persName> e <persName ref="Fiorentini">Fiorentini</persName> (2023),
                  analizza i modificatori più frequentemente associati ai termini ‘uomo’ e ‘donna’
                  nel corpus linguistico della <placeName ref="uomosfera_italiana"
                     >uomosfera</placeName> italiana. Questa analisi evidenzia la costruzione di due
                  identità di genere stereotipate e opposte. </p>
               <p> La tabella evidenzia come nella <placeName ref="uomosfera_italiana"
                     >uomosfera</placeName> italiana si costruisca un'immagine idealizzata
                  dell'uomo: forte, di successo e dominante, contrapposta a una rappresentazione
                  della donna: passiva, ipergamica e manipolatrice. Questa dicotomia rafforza le
                  gerarchie di genere e legittima una visione del mondo in cui il <objectName
                     ref="Dominio_maschile">dominio maschile</objectName> è considerato naturale e
                  inevitabile. Le piattaforme digitali non solo rendono possibile la diffusione di
                  queste credenze, ma contribuiscono a creare ambienti in cui le gerarchie di genere
                  sono costantemente riaffermate, offrendo agli uomini una giustificazione per il
                  proprio risentimento. La teoria della violenza simbolica di <persName
                     ref="Bourdieu">Bourdieu</persName> trova quindi una risonanza nel contesto
                  digitale, dove la costruzione di una realtà sociale dominata da narrazioni di
                  esclusione e di marginalizzazione rispecchia, e amplifica, le stesse dinamiche di
                  potere già osservabili nelle interazioni sociali offline. </p>
            </div>
            <div type="section" n="2.2">
               <head>
                  <title type="section" n="2.2">La crisi della mascolinità tradizionale e la Teoria
                     Redpill</title>
               </head>
               <p>Negli ultimi decenni, l'idea tradizionale di mascolinità è stata messa
                  profondamente in discussione, suscitando dubbi sulla sua rilevanza nel mondo di
                  oggi e creando una crisi di identità per molti uomini. Franco <persName
                     ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, nel suo libro Modi bruschi, evidenzia come
                  questo cambiamento abbia generato una sorta di "sconfitta simbolica" per chi era
                  abituato a ricoprire ruoli di guida in famiglia e nella società. La perdita di
                  questi privilegi, legati a un sistema patriarcale, provoca spesso sentimenti di
                  inadeguatezza e smarrimento, portando alcuni uomini a reagire con nostalgia verso
                  modelli di mascolinità tradizionali, visti come più stabili e sicuri. </p>
               <p> “Ci siamo smarriti. Si sono smarriti i maschi – intelligenti – che hanno perduto
                  la sicurezza di essere al loro posto, e si sono smarrite le donne che hanno
                  pensato che una buona vendetta le avrebbe ripagate di millenni di umiliazioni.”
                     (<persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, 2022 p.14) </p>
               <p> La <objectName ref="Crisi_mascolinità">crisi della mascolinità</objectName>, in
                  questo quadro, emerge come un tema complesso e sfaccettato, che rispecchia sia i
                  cambiamenti sociali più ampi sia le difficoltà personali nell'adattarsi a questi
                  nuovi equilibri. </p>
               <p> La Teoria <objectName ref="Teoria_Redpill">Redpill</objectName>, un concetto nato
                  in ambito digitale e diffuso nelle <placeName ref="incel_community">comunità
                     online</placeName>, ha giocato un ruolo centrale nella strutturazione delle
                  ideologie e delle narrative presenti all’interno della comunità <orgName
                     ref="Incel">Incel</orgName>. Marco <persName ref="Crepaldi">
                     Crepaldi</persName>, nel suo libro Il fenomeno degli <orgName ref="Incel"
                     >Incel</orgName> e la Teoria <objectName ref="Teoria_Redpill"
                     >Redpill</objectName> (2022), spiega come questa teoria si presenti come una
                  forma di illuminazione che rivela una presunta verità nascosta sulle relazioni di
                  genere, sostenendo che gli uomini sono vittime di un sistema sociale che favorisce
                  le donne. La <objectName ref="Teoria_Redpill">Redpill</objectName> vede le
                  relazioni interpersonali come strutturate in modo rigido e gerarchico in cui gli
                  uomini sono penalizzati da una società gino-centrica e le donne sono viste come
                  manipolatrici che sfruttano gli uomini per il proprio tornaconto. La Teoria
                     <objectName ref="Teoria_Redpill">Redpill</objectName> diventa, quindi, un mezzo
                  attraverso il quale gli uomini che si identificano come <orgName ref="Incel"
                     >Incel</orgName> trovano una spiegazione “confortante” alle proprie
                     difficoltà.<persName ref="Crepaldi"> Crepaldi</persName> (2022) osserva che
                  all'interno di queste comunità, la <objectName ref="Teoria_Redpill"
                     >Redpill</objectName> non solo diventa un elemento identitario, ma offre anche
                  agli <orgName ref="Incel">Incel</orgName> una giustificazione per atteggiamenti
                  misogini e una base ideologica da cui partire per sviluppare una visione del mondo
                  in opposizione alle norme sociali contemporanee. Questo sistema ideologico si
                  riflette anche nelle modalità di interazione degli utenti, che si incoraggiano
                  reciprocamente a vedere il mondo come uno spazio conflittuale, in cui le donne
                  detengono il potere e gli uomini ne subiscono le conseguenze. </p>
            </div>
            <div type="section" n="2.3">
               <head>
                  <title type="section" n="2.3">Identità maschile e ideologie di esclusione
                     online</title>
               </head>
               <p> Nel suo libro Kill All Normies, Angela <persName ref="Nagle">Nagle</persName>,
                  esamina l’impatto delle comunità online nella costruzione dell’identità maschile
                  contemporanea, con particolare attenzione alla diffusione delle ideologie di
                  esclusione. La sua analisi si concentra sul ruolo di internet nel fornire uno
                  spazio in cui idee radicali, come quelle della <placeName ref="manosphere"
                     >manosphere</placeName>, trovano una piattaforma di diffusione globale; ad
                  esempio, <persName ref="Nagle">Nagle</persName> descrive come la cultura del
                  trolling di <placeName ref="fourchan">4chan</placeName> si sia diffusa ad altri
                  spazi online, influenzando la <placeName ref="manosphere">manosphere</placeName> e
                  contribuendo alla radicalizzazione del discorso antifemminista online. Inoltre,
                     <persName ref="Nagle">Nagle</persName> sottolinea come l'anonimato e la
                  mancanza di controllo tipici di internet abbiano favorito la proliferazione di
                  contenuti misogini, razzisti e violenti. La costruzione di questa “identità
                  maschile digitale” si fonda su un senso di perdita e risentimento verso i
                  cambiamenti sociali, accompagnato da una nostalgia per un passato idealizzato in
                  cui il ruolo maschile era, secondo questa narrativa, rispettato e stabile
                     (<persName ref="Nagle">Nagle</persName>, 2017). </p>
               <p> A causa del fenomeno noto come <placeName ref="echo_chamber"
                     >echo-chamber</placeName> , gli spazi della <placeName ref="manosphere"
                     >manosphere</placeName> si caratterizzano per un’elevata interattività, in cui
                  informazioni, idee o convinzioni, indipendentemente dalla loro veridicità, vengono
                  continuamente amplificate attraverso ripetuti scambi all'interno di un contesto
                  chiuso e omogeneo. In queste camere di risonanza, la verità oggettiva viene meno,
                  poiché gli individui selezionano e ricevono solo informazioni e opinioni già in
                  linea con le loro convinzioni. Questo fenomeno facilita la disinformazione, poiché
                  molte persone restano chiuse entro i confini delle proprie convinzioni politiche,
                  sociali e religiose. Le <placeName ref="echo_chamber">echo-chamber</placeName>
                  diventano particolarmente preoccupanti quando, all'interno di forum e siti web
                     <orgName ref="Incel">Incel</orgName>, rafforzano ed estremizzano la visione del
                  mondo dei membri, alimentando persino atteggiamenti potenzialmente radicali e
                  violenti (<persName ref="Sugiura">Sugiura</persName>, 2021). Di conseguenza, la
                     <placeName ref="manosphere">manosphere</placeName> diventa non solo un luogo di
                  scambio per uomini che si sentono emarginati, ma anche uno spazio di costruzione
                  di identità e di rinforzo delle ideologie di esclusione, alimentate dal
                  linguaggio, dalla simbologia e dalle interazioni continue. </p>
            </div>
         </div>
      </body>
   </text>
</TEI>