PROGETTO FILOLOGIA 2025
Maria Natasha Fragalà
Maria Natasha Fragalà
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<title>Mascolinità in crisi: l'influenza delle app di dating sul fenomeno Incel e le
dinamiche di genere contemporanee</title>
<author>Maria Natasha Fragalà</author>
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<publisher>Università degli studi di Catania</publisher>
<idno type="Tesi">Tesi di laurea</idno>
<pubPlace>Catania</pubPlace>
<date when="2024-11-29">29 Novembre 2024</date>
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<person xml:id="Crepaldi">
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<forename>Marco</forename>
<surname>Crepaldi</surname>
</persName>
<sex>M</sex>
<occupation type="job">Psicologo sociale</occupation>
<note>Marco Crepaldi è in prima linea nella lotta all'isolamento giovanile. I suoi
studi, focalizzati sia sul contesto italiano sia su quello internazionale,
offrono un contributo fondamentale alla comprensione del fenomeno degli Incel.
È l'autore del libro:<ref
target="https://www.amazon.it/fenomeno-degli-incel-Teoria-Redpill/dp/B0BFVRM2K8"
>"Il fenomeno degli Incel e la Teoria Redpill".</ref></note>
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<person xml:id="Preston">
<persName>
<forename>Kayla</forename>
<surname>Preston</surname>
</persName>
<sex>F</sex>
<occupation type="academic">Dottoranda</occupation>
<note>Kayla Preston si concentra sulla ricerca di soluzioni per affrontare
l'estremismo violento ed è la coautrice dell'articolo:<ref
target="https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1097184X211017954">"The
Black Pill: New Technology and Male Supremacy".</ref></note>
</person>
<person xml:id="Palese">
<persName>
<forename>Alessio</forename>
<surname>Palese</surname>
</persName>
<sex>M</sex>
<occupation type="job">Scrittore</occupation>
<note>Autore del libro: <ref
target="https://www.amazon.de/Incels-involontariamente-celibi-attentati-generazionale/dp/B09TMTDPSB"
>"Incels, involontariamente celibi: Fra attentati, web 2.0, politica e
questione generazionale".</ref></note>
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<person xml:id="La_cecla">
<persName>
<forename>Franco</forename>
<surname>La Cecla</surname>
</persName>
<sex>M</sex>
<occupation type="job">Antropologo</occupation>
<note>Franco La Cecla è un intellettuale che analizza la realtà contemporanea
attraverso una lente antropologica, con particolare attenzione alle
trasformazioni sociali, culturali e urbane. Il suo lavoro si caratterizza per
un approccio critico e originale, che lo rende una voce importante nel panorama
culturale italiano. È l'autore del libro:<ref
target="https://www.amazon.it/Modi-bruschi-Antropologia-del-maschio/dp/8889490845"
>"Modi bruschi".</ref></note>
</person>
<person xml:id="Bourdieu">
<persName>
<forename>Pierre</forename>
<surname>Bourdieu</surname>
</persName>
<sex>M</sex>
<occupation type="job">Sociologo</occupation>
<note>Pierre Bourdieu (1930-2002) è considerato uno dei più importanti
intellettuali del XX secolo. Il suo lavoro ha avuto un'influenza significativa
in diverse discipline, tra cui la sociologia, l'antropologia, la filosofia, la
linguistica e gli studi culturali. È l'autore del libro:<ref
target="https://www.ibs.it/dominio-maschile-libro-pierre-bourdieu/e/9788807884054?srsltid=AfmBOorvH_aMDJIWT0vpU9bJlQ-8C-CyKKjahPucwG84rnVtHBpdPGCo"
>"Il dominio maschile".</ref></note>
</person>
<person xml:id="Nagle">
<persName>
<forename>Angela</forename>
<surname>Nagle</surname>
</persName>
<sex>F</sex>
<occupation type="job">Scrittrice</occupation>
<note>Angela Nagle è nota per il suo studio delle sottoculture online e il loro
impatto sulla politica, in particolare l'ascesa dell'alt-right. Il suo libro
più famoso è:<ref
target="https://www.amazon.it/Kill-All-Normies-Culture-Alt-right/dp/1785355430"
>"Kill All Normies"</ref>che analizza le guerre culturali online e la loro
influenza sulla cultura mainstream.</note>
</person>
<person xml:id="Sugiura">
<persName>
<forename>Lisa</forename>
<surname>Sugiura</surname>
</persName>
<sex>F</sex>
<occupation type="job">Giornalista</occupation>
<note>Lisa Sugiura è una studiosa che si occupa di criminologia e cybercrime
presso l'Università di Portsmouth, con un focus particolare sulle dinamiche di
devianza online, tra cui le echo-chamber e i processi di radicalizzazione. Le
sue ricerche analizzano anche le forme di violenza online, con un'attenzione
specifica alla violenza di genere e all'utilizzo della tecnologia per
facilitare abusi. Autrice del libro:<ref
target="https://www.amazon.com/Incel-Rebellion-Manosphere-Virtual-Technology/dp/1839822570"
>"La ribellione degli Incel".</ref></note>
</person>
<person xml:id="Nodari">
<persName>
<forename>Rosalba</forename>
<surname>Nodari</surname>
</persName>
<sex>F</sex>
<occupation type="job">Linguista</occupation>
<note>Rosalba Nodari è ricercatrice presso l'Università di Siena, dove insegna
Didattica delle lingue moderne, e i suoi studi esplorano l'influenza di fattori
sociali come il genere sull'uso del linguaggio, ed è la cautrice
dell'articolo:<ref target="https://usiena-air.unisi.it/handle/11365/1254420"
>"Gli alpha e i beta. La lingua della uomosfera nelle comunità online
italiane".</ref></note>
</person>
<person xml:id="Fiorentini">
<persName>
<forename>Ilaria</forename>
<surname>Fiorentini</surname>
</persName>
<sex>F</sex>
<occupation type="job">Linguista</occupation>
<note>Ilaria Fiorentini studia la sociolinguistica e la linguistica del testo, con
un focus sulle dinamiche comunicative online, tra cui la polarizzazione e
l'hate speech. È particolarmente nota per le sue ricerche sulla manosphere,
analizzando il linguaggio e le retoriche misogine presenti in queste comunità
online ed è la cautrice dell'articolo:<ref
target="https://usiena-air.unisi.it/handle/11365/1254420">"Gli alpha e i
beta. La lingua della uomosfera nelle comunità online
italiane".</ref></note>
</person>
</listPerson>
<listPlace>
<place xml:id="incel_community">
<placeName type="community">Comunità online</placeName>
<note>Spazi digitali dove, in generale, gli utenti Incel esprimono frustrazione e
risentimento, trovando un senso di appartenenza. Le piattaforme online
diventano spazi in cui gli utenti condividono esperienze di
emarginazione.</note>
</place>
<place xml:id="forum_brutti">
<placeName type="forum">Forum dei Brutti</placeName>
<note>Un forum italiano noto per essere frequentato da persone che si identificano
come Incel. Caratterizzato da auto-sfogo e autocommiserazione. Accessibile dal
seguente link:<ref target="https://ilforumdeibrutti.is/">Forum dei
brutti.</ref></note>
</place>
<place xml:id="manosphere">
<placeName type="online_environment">Manosphere</placeName>
<note>Ambiente online in cui si riafferma la mascolinità tradizionale con
linguaggio aggressivo verso le donne, consolidando un'idea di supremazia
maschile e replicando dinamiche di violenza simbolica.</note>
</place>
<place xml:id="fourchan">
<placeName type="platform">4chan</placeName>
<note>Piattaforma online che ha contribuito alla diffusione della cultura del
trolling e influenzato la manosphere, radicalizzando il discorso antifemminista
online.</note>
</place>
<place xml:id="uomosfera_italiana">
<placeName type="online_environment">Uomosfera</placeName>
<note>Piattaforme digitali italiane dove si sviluppano e si rafforzano dinamiche
di genere, alimentando l’idea della superiorità maschile e dipingendo le donne
come avversarie.</note>
</place>
<place xml:id="echo_chambers">
<placeName type="online_environment">Echo-chamber</placeName>
<note>Spazi online che amplificano le idee e le convinzioni dei partecipanti,
estremizzando la loro visione del mondo. Particolarmente problematico nei forum
e siti web Incel.</note>
</place>
</listPlace>
<listOrg>
<org xml:id="Incel">
<orgName>Incel</orgName>
<note> Il termine Incel è l’abbreviazione di “involuntary celibate”, si riferisce
a individui prevalentemente uomini che vivono una condizione di celibato non
volontario ed è stato coniato all'interno di un forum online da una studentessa
di nome Alana, che nel 1997 avviò un sito destinato a coloro che vivevano una
condizione di celibato involontario, rendendolo accessibile a tutte le persone
single.</note>
</org>
</listOrg>
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<object xml:id="Crisi_mascolinita">
<objectIdentifier>
<objectName>Crisi della mascolinità</objectName>
</objectIdentifier>
<note>La crisi della mascolinità è un fenomeno causato dall'erosione delle
strutture patriarcali tradizionali e dalla crescente presenza delle donne in
ambiti precedentemente dominati dagli uomini. Questo ha portato a un
disorientamento degli uomini, che vivono la perdita di status sociale come una
sconfitta simbolica.</note>
</object>
<object xml:id="Violenza_simbolica">
<objectIdentifier>
<objectName>Violenza Simbolica</objectName>
</objectIdentifier>
<note>La violenza simbolica è una forma di potere che agisce in modo
impercettibile, spingendo i soggetti subordinati ad accettare la propria
condizione come naturale e inevitabile. Nel contesto digitale, questa violenza
si manifesta attraverso linguaggi e immagini che rafforzano le gerarchie di
genere.</note>
</object>
<object xml:id="Dominio_maschile">
<objectIdentifier>
<objectName>Dominio maschile</objectName>
</objectIdentifier>
<note>Il dominio maschile è un sistema di potere che si manifesta attraverso la
violenza simbolica e che viene rafforzato nelle comunità online, specialmente
nella manosphere. Si esprime con un linguaggio che avvalora la superiorità
maschile e descrive le donne come antagoniste o manipolatrici.</note>
</object>
<object xml:id="Teoria_Redpill">
<objectIdentifier>
<objectName>Redpill</objectName>
</objectIdentifier>
<note>Questo concetto deriva da una scena del film Matrix, in cui a un personaggio
viene proposta una scelta tra una pillola rossa, che svela la verità del mondo,
e una pillola blu, che mantiene le illusioni.</note>
</object>
<object xml:id="Teoria_Blackpill">
<objectIdentifier>
<objectName>Blackpill</objectName>
</objectIdentifier>
<note>Coloro che sostengono la filosofia della Blackpill credono che, nel mondo
contemporaneo, l'unico aspetto che realmente conta sia l'aspetto fisico,
portando a considerare la teoria del Look, Money and Status come errata.</note>
</object>
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<titlePart type="main">TESI DI LAUREA</titlePart>
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<titlePart type="sub">Mascolinità in crisi: l'influenza delle app di dating sul
fenomeno Incel e le dinamiche di genere contemporanee</titlePart>
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<docAuthor>Maria Natasha Fragalà</docAuthor>
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<publisher>Università degli studi di Catania</publisher>
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<pubPlace>Catania</pubPlace>
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<date when="2024-11-29">29 Novembre 2024</date>
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<div type="chapter" n="1">
<head>
<title type="main">CAPITOLO 1</title>
<title type="sub">Introduzione alla crisi della mascolinità e al fenomeno
Incel</title>
</head>
<div type="section" n="1.1">
<head>
<title type="section" n="1.1">Il fenomeno Incel: definizione e sviluppo nelle
comunità online</title>
</head>
<p> Il termine <orgName ref="Incel">Incel</orgName>, è l’abbreviazione di
“involuntary celibate”, si riferisce a individui – prevalentemente uomini – che
vivono una condizione di celibato non volontario. Nato come progetto di supporto
negli anni ’90, l'idea iniziale del movimento <orgName ref="Incel"
>Incel</orgName>, come osserva <persName ref="Crepaldi"> Crepaldi</persName>
(2022), era quella di creare una comunità solidale per chi si sentiva escluso dal
mondo delle relazioni romantiche e sessuali, offrendo uno spazio di conforto e di
scambio di esperienze condivise. Tuttavia, con il passare del tempo, il
significato del termine si è evoluto, acquisendo sfumature più complesse e
assumendo spesso una connotazione negativa, che si allontana dall’originario
intento di supporto. Oggi, infatti, il termine <orgName ref="Incel"
>Incel</orgName> si riferisce non solo a individui che vivono difficoltà
relazionali, ma descrive un fenomeno sociale più ampio, caratterizzato da una
percezione di isolamento e marginalizzazione, vissuta come un effetto diretto di
una società percepita come avversa o addirittura ostile. Gli <orgName ref="Incel"
>Incel</orgName> tendono a interpretare le loro difficoltà relazionali e
sociali non come problemi individuali, ma come conseguenze inevitabili di una
società che privilegia determinati modelli di mascolinità e femminilità,
escludendo chi non si conforma a tali standard. Come rileva <persName
ref="Crepaldi"> Crepaldi</persName> (2022), il movimento <orgName ref="Incel"
>Incel</orgName> si struttura attraverso concetti chiave come la <objectName
ref="Teoria_Redpill">Redpill</objectName> e la <objectName
ref="Teoria_Blackpill">Blackpill</objectName>, che mirano a delineare una
visione disincantata e fatalistica della società. Secondo questa prospettiva, le
relazioni tra i sessi non sono libere, ma rispondono a dinamiche predeterminate da
rigide gerarchie e schemi sociali apparentemente inaccessibili (<persName
ref="Crepaldi"> Crepaldi</persName>, 2022). Questo approccio alimenta una
narrativa in cui il fallimento relazionale è attribuito non a mancanze personali,
bensì a fattori esterni e strutturali, rafforzando un'identità collettiva basata
sul vittimismo e sulla sfiducia verso il contesto sociale. Le <placeName
ref="incel_community">comunità online</placeName> hanno avuto un ruolo
determinante nella diffusione e radicalizzazione del fenomeno <orgName ref="Incel"
>Incel</orgName>, divenendo uno spazio digitale di aggregazione per chi cerca
supporto e convalida delle proprie percezioni di esclusione. Secondo <persName
ref="Preston">Preston</persName> et al. (2021), queste piattaforme
rappresentano un ambiente fertile per l'espansione del movimento, poiché
permettono agli utenti di esprimere liberamente i loro sentimenti di frustrazione
e risentimento, trovando al contempo un senso di appartenenza collettiva. Gli
spazi digitali, come forum e social network, facilitano la creazione di un
linguaggio comune e di riferimenti ideologici condivisi, elementi che
contribuiscono a rafforzare la percezione di esclusione e marginalizzazione che
caratterizza il gruppo. In tali spazi, le esperienze personali di solitudine e
insuccesso vengono riformulate come esempi di un problema sociale più vasto,
legittimando un sentimento di alienazione e inadeguatezza. </p>
<p> Il fenomeno ha inizialmente avuto ampia diffusione negli Stati Uniti, ma anche in
Italia esistono vari spazi online frequentati da chi si identifica come <orgName
ref="Incel">Incel</orgName>. Tra questi, uno dei più noti è il <placeName
ref="forum_brutti">Forum dei Brutti</placeName>, un sito dallo stile
tradizionale con una comunità che registra oltre trentacinquemila visite mensili.
Il tono dominante è di auto-sfogo e autocommiserazione, come suggerisce l’ultimo
iscritto, "Inamabile22", il cui profilo rappresenta un contesto di espressione per
coloro che percepiscono di non possedere le caratteristiche necessarie per una
vita sentimentale soddisfacente. </p>
<p> All’interno della comunità, il posizionamento gerarchico dei membri si basa
fortemente su caratteristiche fisiche e standard estetici. Esiste una vera e
propria scala di valori estetici in cui ciascun tratto fisico viene giudicato e
inserito in una classificazione numerica, da uno a dieci, che determina le
possibilità relazionali e di attrattiva dell’individuo. Questa pratica, molto
comune nei forum <orgName ref="Incel">Incel</orgName>, prevede che un utente
pubblichi una foto e chieda agli altri membri un giudizio sui tratti distintivi
del suo aspetto, come mascella, naso, occhi e spalle. Ogni caratteristica viene
valutata come se rispondesse a una presunta logica matematica. La regola del sette
è particolarmente significativa: gli utenti ritengono che un punteggio inferiore a
sette rappresenti una condanna a una vita di solitudine e subordinazione,
giustificata da una visione evolutiva che collega l’attrattiva fisica con il
successo relazionale e sociale (<persName ref="Palese">Palese</persName>, 2022). </p>
<p> In sintesi, il fenomeno <orgName ref="Incel">Incel</orgName>, inizialmente
concepito come un’opportunità di sostegno reciproco per persone socialmente
isolate, si è progressivamente trasformato in una rete di convinzioni ideologiche
radicate nelle <placeName ref="incel_community">comunità online</placeName>.
Questi spazi virtuali non sono solo luoghi di incontro, ma veri e propri centri
dove si diffondono sentimenti di esclusione sociale e si costruisce una narrativa
comune di emarginazione. </p>
</div>
<div type="section" n="1.2">
<head>
<title type="section" n="1.2">La crisi della mascolinità nel contesto
storico-sociale</title>
</head>
<p> Negli ultimi decenni, il concetto di mascolinità ha subito una trasformazione
profonda, riflettendo i cambiamenti più ampi della società e delle sue strutture
culturali. Franco <persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, nel suo lavoro
Modi bruschi, individua in questa evoluzione una delle principali cause della
cosiddetta “<objectName ref="Crisi_mascolinità">crisi della
mascolinità</objectName>”. </p>
<p> “Ogni uomo intelligente e sensibile sa che la condizione maschile oggi può essere
molto dolorosa. Ma non per questo deve per forza essere ridicola. È l’impressione
che molta letteratura dedicata all’argomento, purtroppo anche scientifica, dà.”
(<persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, 2022 p.12) </p>
<p> Secondo l’autore, l'erosione delle strutture patriarcali tradizionali e la
crescente presenza delle donne in ambiti storicamente dominati dagli uomini – come
il lavoro, la politica e le istituzioni – hanno messo in discussione alcune delle
certezze e dei privilegi che definivano l’identità maschile (<persName
ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, 2022). In questo processo di
trasformazione, le sicurezze identitarie maschili, costruite su ruoli prestabiliti
e su un’autorità sociale percepita come naturale e immutabile, vengono
costantemente scalfite e ridiscusse (<persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName>,
2022). Il fenomeno descritto da <persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName> è
quello di una mascolinità che, vedendosi privata dei propri simboli di potere e di
superiorità sociale, attraversa una fase di disorientamento, sostenendo che gli
uomini, abituati a ricoprire ruoli di potere e autorità, vivono la perdita di
status sociale come una sconfitta simbolica, in un contesto in cui le donne hanno
acquisito maggiore autonomia e visibilità. </p>
<p> La transizione verso una società che promuove l’uguaglianza di genere non solo
mette in discussione le gerarchie patriarcali, ma pone anche una sfida per gli
uomini che non riescono o non desiderano adattarsi a questi cambiamenti. Le
reazioni a tale crisi sono spesso ambivalenti: da un lato, vi è il tentativo di
adeguarsi ai nuovi standard, ma dall’altro emergono atteggiamenti di resistenza e
reazioni nostalgiche per un passato in cui i ruoli di genere erano rigidamente
definiti e la superiorità maschile appariva indiscutibile. <persName
ref="La_Cecla">La Cecla</persName> osserva come queste tensioni possano
manifestarsi attraverso comportamenti difensivi o reazionari, alimentando una
narrativa che interpreta il cambiamento sociale come una minaccia alla stabilità e
al primato della mascolinità. In assenza di facili evidenze, si ricorre dunque ai
modi bruschi. </p>
<p> “I maschi devono dimostrare di essere veri uomini con il fracasso e la messa in
scena: il rombo della Harley-Davidson, le impennate del vespino, il tono della
voce. Altrimenti il loro «sesso» rimane invisibile, pericolosamente neutro.” (La
Cecla, 2022 p.38) </p>
<p>Nel suo libro Il <objectName ref="Dominio_maschile">dominio maschile</objectName>
(2009), Pierre <persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName> offre un'ulteriore
chiave di lettura per comprendere le basi culturali e sociali di questa crisi,
introducendo il concetto di violenza simbolica, ovvero una forma di potere che
agisce spesso in modo impercettibile, spingendo i soggetti subordinati ad
accettare la propria condizione come se fosse naturale e inevitabile. Questo
potere si manifesta attraverso l’interiorizzazione di schemi di pensiero e
percezione che rafforzano le gerarchie sociali e di genere. Una frase che spiega
questo concetto è: </p>
<p>“I dominati applicano categorie costruite dal punto di vista dei dominanti ai
rapporti di dominio, facendoli apparire come naturali.” (<persName ref="Bourdieu"
>Bourdieu</persName>, 2009 p.45) </p>
<p> L’indebolimento della <objectName ref="Violenza_simbolica">violenza
simbolica</objectName>, secondo <persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName>,
non rappresenta solo una sfida per la mascolinità tradizionale, ma evidenzia anche
una consapevolezza crescente delle dinamiche di potere che hanno storicamente
sostenuto l’identità maschile (<persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName>,
2009). In altre parole, il contesto sociale attuale, caratterizzato da un rifiuto
sempre più diffuso delle gerarchie di genere, non solo mette in crisi l’autorità
maschile, ma invita anche alla ricerca di nuovi modelli identitari; l’uomo è
chiamato a costruire il proprio ruolo in una società che non accetta più
l’assunzione automatica della sua superiorità, spingendolo a ridefinire il
concetto di mascolinità alla luce delle esigenze di uguaglianza e parità di
genere. La mascolinità, in questo senso, non è più solo un attributo “naturale”,
ma diventa un costrutto sociale in evoluzione, influenzato da fattori culturali e
ideologici che richiedono una revisione delle relazioni di genere. </p>
</div>
</div>
<div type="chapter" n="2">
<head>
<title type="main">CAPITOLO 2</title>
<title type="sub">Teorie e concetti sulla mascolinità e sulla violenza
simbolica</title>
</head>
<div type="section" n="2.1">
<head>
<title type="section" n="2.1">Violenza simbolica e dominio maschile</title>
</head>
<p>Nel contesto delle interazioni digitali, le dinamiche di <objectName
ref="Violenza_simbolica">violenza simbolica</objectName> trovano nuove modalità
di espressione e amplificazione. Il diffondersi delle piattaforme social e dei
forum, unito alla possibilità di mantenere un certo grado di anonimato, facilita
la diffusione di linguaggi e immagini che rafforzano le gerarchie di genere. Le
<placeName ref="incel_community">comunità online</placeName>, come la
<placeName ref="manosphere">manosphere</placeName>, diventano terreno fertile
per la riaffermazione della mascolinità tradizionale, dove l'uso di linguaggi
aggressivi e ostili verso le donne consolida un’idea di supremazia maschile,
replicando così il meccanismo della <objectName ref="Violenza_simbolica">violenza
simbolica</objectName>anche in ambiente virtuale. Ad esempio, nei gruppi di
discussione e nelle piattaforme frequentate dagli <orgName ref="Incel"
>Incel</orgName>, si assiste alla costruzione di un’immagine femminile spesso
negativa, attraverso la quale si consolida l’idea di una divisione innata e
immutabile tra i generi. Come <persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName>
osserva, la <objectName ref="Violenza_simbolica">violenza
simbolica</objectName>non ha bisogno di atti espliciti di violenza fisica per
essere efficace; si tratta di una forma di dominio che opera in modo invisibile ma
capillare, penetrando nelle convinzioni e nei valori degli individui stessi. Nel
contesto digitale, i contenuti promossi dagli algoritmi e dalle dinamiche di
interazione online contribuiscono a rafforzare questi stereotipi, presentando
continuamente immagini polarizzate e narrative che ribadiscono una visione
gerarchica dei rapporti di genere (<persName ref="Bourdieu">Bourdieu</persName>,
2009). Così facendo, la <objectName ref="Violenza_simbolica">violenza
simbolica</objectName> non solo si preserva ma si intensifica, creando un
contesto in cui gli utenti, spesso inconsapevoli, assimilano e riproducono idee di
inferiorità e supremazia basate sui ruoli tradizionali. Le gerarchie di genere che
si diffondono sia nelle interazioni sociali quotidiane sia in quelle online
vengono ulteriormente approfondite da <persName ref="Nodari">Nodari</persName> e
Fiorentini (2023), che esplorano come queste strutture si manifestino e si
consolidino nelle piattaforme digitali italiane, particolarmente nella cosiddetta
<placeName ref="uomosfera_italiana">uomosfera</placeName>. In questo ambito, il
<objectName ref="Dominio_maschile">dominio maschile</objectName> trova nuove
forme di espressione e giustificazione, specialmente attraverso un linguaggio che
avvalora l’idea della superiorità maschile e descrive le donne come antagoniste o
figure manipolatrici (<persName ref="Nodari">Nodari</persName> e <persName
ref="Fiorentini">Fiorentini</persName>, 2023). La terminologia impiegata
all’interno della <placeName ref="manosphere">manosphere</placeName>, con termini
come “alpha” e “beta”, stabilisce una gerarchia che non solo distingue tra uomini
e donne, ma crea divisioni anche tra gli stessi uomini, incoraggiando un senso di
competitività intragenere. In questo contesto, gli uomini considerati “alpha”
vengono celebrati per la loro capacità di “dominare” le donne, mentre gli uomini
“beta” sono visti come subordinati e inferiori, generando una gerarchia interna
che alimenta ulteriormente le dinamiche di esclusione e di disuguaglianza. La
cultura della vittimizzazione e del risentimento si diffonde così attraverso
queste <placeName ref="incel_community">comunità online</placeName>, dove i
partecipanti condividono una visione del mondo centrata sulla convinzione di
essere oppressi o marginalizzati da un sistema che valorizza le donne a scapito
della mascolinità tradizionale. </p>
<p>La Tabella 4, presente a pagina 318 del testo di <persName ref="Nodari"
>Nodari</persName> e <persName ref="Fiorentini">Fiorentini</persName> (2023),
analizza i modificatori più frequentemente associati ai termini ‘uomo’ e ‘donna’
nel corpus linguistico della <placeName ref="uomosfera_italiana"
>uomosfera</placeName> italiana. Questa analisi evidenzia la costruzione di due
identità di genere stereotipate e opposte. </p>
<p> La tabella evidenzia come nella <placeName ref="uomosfera_italiana"
>uomosfera</placeName> italiana si costruisca un'immagine idealizzata
dell'uomo: forte, di successo e dominante, contrapposta a una rappresentazione
della donna: passiva, ipergamica e manipolatrice. Questa dicotomia rafforza le
gerarchie di genere e legittima una visione del mondo in cui il <objectName
ref="Dominio_maschile">dominio maschile</objectName> è considerato naturale e
inevitabile. Le piattaforme digitali non solo rendono possibile la diffusione di
queste credenze, ma contribuiscono a creare ambienti in cui le gerarchie di genere
sono costantemente riaffermate, offrendo agli uomini una giustificazione per il
proprio risentimento. La teoria della violenza simbolica di <persName
ref="Bourdieu">Bourdieu</persName> trova quindi una risonanza nel contesto
digitale, dove la costruzione di una realtà sociale dominata da narrazioni di
esclusione e di marginalizzazione rispecchia, e amplifica, le stesse dinamiche di
potere già osservabili nelle interazioni sociali offline. </p>
</div>
<div type="section" n="2.2">
<head>
<title type="section" n="2.2">La crisi della mascolinità tradizionale e la Teoria
Redpill</title>
</head>
<p>Negli ultimi decenni, l'idea tradizionale di mascolinità è stata messa
profondamente in discussione, suscitando dubbi sulla sua rilevanza nel mondo di
oggi e creando una crisi di identità per molti uomini. Franco <persName
ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, nel suo libro Modi bruschi, evidenzia come
questo cambiamento abbia generato una sorta di "sconfitta simbolica" per chi era
abituato a ricoprire ruoli di guida in famiglia e nella società. La perdita di
questi privilegi, legati a un sistema patriarcale, provoca spesso sentimenti di
inadeguatezza e smarrimento, portando alcuni uomini a reagire con nostalgia verso
modelli di mascolinità tradizionali, visti come più stabili e sicuri. </p>
<p> “Ci siamo smarriti. Si sono smarriti i maschi – intelligenti – che hanno perduto
la sicurezza di essere al loro posto, e si sono smarrite le donne che hanno
pensato che una buona vendetta le avrebbe ripagate di millenni di umiliazioni.”
(<persName ref="La_Cecla">La Cecla</persName>, 2022 p.14) </p>
<p> La <objectName ref="Crisi_mascolinità">crisi della mascolinità</objectName>, in
questo quadro, emerge come un tema complesso e sfaccettato, che rispecchia sia i
cambiamenti sociali più ampi sia le difficoltà personali nell'adattarsi a questi
nuovi equilibri. </p>
<p> La Teoria <objectName ref="Teoria_Redpill">Redpill</objectName>, un concetto nato
in ambito digitale e diffuso nelle <placeName ref="incel_community">comunità
online</placeName>, ha giocato un ruolo centrale nella strutturazione delle
ideologie e delle narrative presenti all’interno della comunità <orgName
ref="Incel">Incel</orgName>. Marco <persName ref="Crepaldi">
Crepaldi</persName>, nel suo libro Il fenomeno degli <orgName ref="Incel"
>Incel</orgName> e la Teoria <objectName ref="Teoria_Redpill"
>Redpill</objectName> (2022), spiega come questa teoria si presenti come una
forma di illuminazione che rivela una presunta verità nascosta sulle relazioni di
genere, sostenendo che gli uomini sono vittime di un sistema sociale che favorisce
le donne. La <objectName ref="Teoria_Redpill">Redpill</objectName> vede le
relazioni interpersonali come strutturate in modo rigido e gerarchico in cui gli
uomini sono penalizzati da una società gino-centrica e le donne sono viste come
manipolatrici che sfruttano gli uomini per il proprio tornaconto. La Teoria
<objectName ref="Teoria_Redpill">Redpill</objectName> diventa, quindi, un mezzo
attraverso il quale gli uomini che si identificano come <orgName ref="Incel"
>Incel</orgName> trovano una spiegazione “confortante” alle proprie
difficoltà.<persName ref="Crepaldi"> Crepaldi</persName> (2022) osserva che
all'interno di queste comunità, la <objectName ref="Teoria_Redpill"
>Redpill</objectName> non solo diventa un elemento identitario, ma offre anche
agli <orgName ref="Incel">Incel</orgName> una giustificazione per atteggiamenti
misogini e una base ideologica da cui partire per sviluppare una visione del mondo
in opposizione alle norme sociali contemporanee. Questo sistema ideologico si
riflette anche nelle modalità di interazione degli utenti, che si incoraggiano
reciprocamente a vedere il mondo come uno spazio conflittuale, in cui le donne
detengono il potere e gli uomini ne subiscono le conseguenze. </p>
</div>
<div type="section" n="2.3">
<head>
<title type="section" n="2.3">Identità maschile e ideologie di esclusione
online</title>
</head>
<p> Nel suo libro Kill All Normies, Angela <persName ref="Nagle">Nagle</persName>,
esamina l’impatto delle comunità online nella costruzione dell’identità maschile
contemporanea, con particolare attenzione alla diffusione delle ideologie di
esclusione. La sua analisi si concentra sul ruolo di internet nel fornire uno
spazio in cui idee radicali, come quelle della <placeName ref="manosphere"
>manosphere</placeName>, trovano una piattaforma di diffusione globale; ad
esempio, <persName ref="Nagle">Nagle</persName> descrive come la cultura del
trolling di <placeName ref="fourchan">4chan</placeName> si sia diffusa ad altri
spazi online, influenzando la <placeName ref="manosphere">manosphere</placeName> e
contribuendo alla radicalizzazione del discorso antifemminista online. Inoltre,
<persName ref="Nagle">Nagle</persName> sottolinea come l'anonimato e la
mancanza di controllo tipici di internet abbiano favorito la proliferazione di
contenuti misogini, razzisti e violenti. La costruzione di questa “identità
maschile digitale” si fonda su un senso di perdita e risentimento verso i
cambiamenti sociali, accompagnato da una nostalgia per un passato idealizzato in
cui il ruolo maschile era, secondo questa narrativa, rispettato e stabile
(<persName ref="Nagle">Nagle</persName>, 2017). </p>
<p> A causa del fenomeno noto come <placeName ref="echo_chamber"
>echo-chamber</placeName> , gli spazi della <placeName ref="manosphere"
>manosphere</placeName> si caratterizzano per un’elevata interattività, in cui
informazioni, idee o convinzioni, indipendentemente dalla loro veridicità, vengono
continuamente amplificate attraverso ripetuti scambi all'interno di un contesto
chiuso e omogeneo. In queste camere di risonanza, la verità oggettiva viene meno,
poiché gli individui selezionano e ricevono solo informazioni e opinioni già in
linea con le loro convinzioni. Questo fenomeno facilita la disinformazione, poiché
molte persone restano chiuse entro i confini delle proprie convinzioni politiche,
sociali e religiose. Le <placeName ref="echo_chamber">echo-chamber</placeName>
diventano particolarmente preoccupanti quando, all'interno di forum e siti web
<orgName ref="Incel">Incel</orgName>, rafforzano ed estremizzano la visione del
mondo dei membri, alimentando persino atteggiamenti potenzialmente radicali e
violenti (<persName ref="Sugiura">Sugiura</persName>, 2021). Di conseguenza, la
<placeName ref="manosphere">manosphere</placeName> diventa non solo un luogo di
scambio per uomini che si sentono emarginati, ma anche uno spazio di costruzione
di identità e di rinforzo delle ideologie di esclusione, alimentate dal
linguaggio, dalla simbologia e dalle interazioni continue. </p>
</div>
</div>
</body>
</text>
</TEI>